Sociologa tedesca di origine ebrea. Costretta a espatriare
in seguito alle persecuzioni naziste, si rifugiò negli Stati Uniti, dove
rimase fino alla morte. Dal 1967 insegnò alla New School for Social
Research di New York. Tutta la sua opera ruota intorno al tema della denuncia
della violenza. L'avvento del Nazismo e dello Stalinismo ispirarono il suo
saggio
Le origini del totalitarismo (1951), imperniato sulla tesi secondo
cui i regimi totalitari nascono dalla tendenza delle masse a delegare tutto il
potere politico nelle mani di una minoranza. I mezzi con cui tali regimi si
sostengono sono un'efficiente organizzazione di propaganda mediante i mezzi di
massa e un sistema di repressione militare-poliziesco. Il saggio seguente
Sulla rivoluzione (1963) approfondisce la genesi e l'analisi dei motivi
del fallimento delle moderne rivoluzioni sociali e politiche. In
Sulla
violenza (1970), si dibatte il fenomeno della contestazione giovanile,
mentre l'ultimo lavoro
La banalità del male (1973) polemizza
contro l'operato dei giudici del processo al criminale nazista A. Eichmann
(Hannover 1906 - New York 1975).